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mercoledì 27 febbraio 2019

LA STORIA DEL CHITARRISTA JAZZ CHE NON DIVENTO' UN BARBIERE: WILBERT LONGMIRE.

  Se non avesse fatto il musicista, sarebbe stato un barbiere. Ma Wilbert Longmire ha sempre saputo di potercela fare come chitarrista jazz e non solo, sin da quando prese in mano per la prima volta un violino. Nato in Alabama nella piccola cittadina di Mobile, già a tre anni con i suoi genitori si trasferì a Cincinnati. E' a scuola che inizia a studiare il violino ed ascoltare musica classica che dopo un po' abbandonò per preferire le sei corde di una chitarra che imparò senza l'aiuto di nessuno, da autodidatta. Ma anche quella sei corde, dopo un po' sembrava non attrarlo più, tanto da lasciar perdere la musica per un po'.
  Ma di lì a poco, dietro l'angolo si stava aprendo la prima porta al mondo della musica, quello reale fatto dal vivo con un vero pubblico che ti ascolta. Durante una Motown Revue si unì al gruppo The Students dove si fece subito notare per il suo stile di suonare la chitarra elettrica. 
  Siamo all'inizio degli anni '60 e proprio nel '63, Wilbert viene ingaggiato dall'organista Hank Marr per suonare in vari album del suo combo. Ormai il suo nome stava girando abbastanza nell'ambiente jazzistico, tanto che venne chiamato dalla organista soul-jazz Trudy Pitss per i suoi album del periodo con la Prestige, stile Philadelphia sound: A Bucketful of Soul e The Excitement of Trudy Pitss.  
  In seguito ebbe anche la fortuna di partecipare al primo album del giovane violinista francese di jazz-fusion Jean Luc Ponty, Electric Connection in cui compariva come produttore e arrangiatore il trombettista Gerald Wilson che durante la stessa sessione di registrazione lo coinvolse nel suo brano "Scorpio Rising" apparso su Eternal Equinox dello stesso Wilson.
   Finalmente nel '69, Wilbert Longmire mette insieme le proprie idee e registra il suo primo album, Revolution, con un sound più vicino al funk-soul che al jazz puro. Ad accompagnarlo in questa avventura discografica ci sono nomi già noti del circuito jazz professionistico di Los Angeles, tra gli altri: Joe Sample (in veste di arrangiatore) e Wilton Felder (sax) dei Jazz Crusaders, il batterista Paul Humphrey (che già per tutti gli anni '60 era stato al fianco di Wes Montgomery, Les McCann, Charles Mingus e Lee Konitz tra gli altri, per poi continuare una brillante carriera da leader e side-man) ed il trombonista George Bohannon che, proveniente da Detroit aveva nel sangue più soul che jazz, e Leon Spencer Jr. al piano e all'organo. Revolution non ebbe un gran seguito commerciale, girando anche poco sui piatti delle varie radio degli states. 
  Passarono ben sei anni quando nel 1975 Longmire incise The Way We Where. Precedentemente era ritornato nella sua Cicinnati per essere coinvolto dal suo amico Hank Marr nel disco di Rusty Bryant Fire Eater (1971) ritrovandosi al fianco di Leon Spencer Jr. e l'anno seguente, nel 1972, partecipò alle session di Gettin' Off di Bill Mason. Tornando a The Way We Where, la formazione si riduce ad un quintetto più intimista, dove ritroviamo alle tastiere Bill Mason. Ci sono le cover di "I Won't Last A Day Without You" dei Carpenters, di "The Way We Were" (il tema principale della colonna sonora del film di Sidney Pollack: 'Come eravamo'), il soul-blues di "Feels Like The Rain" scritta da Buddy Guy, "Until You Come Back To Me..." scritta da Stevie Wonder per Aretha Franklin e "You Make Me Fell Brand New" portata al successo due anni prima dagli Stylistics.
   Sulla scia del precedente lavoro discografico, nel 1976 esce This Side Of Heaven. Ma il successo commerciale sembra ancora lontano da venire.
   Da Cincinnati proviene anche George Benson. I due si conoscevano bene, essendo stati sempre buoni amici e mai rivali di chitarra. Il loro stile chitarristico attraversava percorsi molto simili, ma evidentemente negli anni l'amico George, accettando anche molti compromessi commerciali, raggiunse vette di notorietà irraggiungibili per il più defilato Wilbert. Ma è proprio l'amico Benson che gli concede una chance per affermarsi nel variegato mondo del soul-jazz, presentandogli Bob James, pianista, arrangiatore e ideatore dell'etichetta discografica Tappen Zee Records. Lo stesso Bob James fu entusiasta della scoperta del talento chitarristico di Longmire, aggiungendo che anche come vocalist fosse 'fantastico'. I due re mida della Tappan Zee, Bob James e Jay Chattaway lo misero subito sotto contratto e Longmire registrò ben tre dischi: Sunny Side Up (1978), Champagne (1979) e With All My Love (1980). Le sonorità erano quelle tipiche del periodo, un jazz-fusion senza troppi fronzoli, molto radiofonico che risentiva non poco del nascente smooth-jazz di cui James ne è stato un caposcuola facendo da apripista a vari jazzisti che se la passavano abbastanza male e decisero di passare a sonorità più commerciali. I session-man che gravitavano negli studi di registrazione della Tappan Zee era quelli di sempre del giro 'fusion' newyorkese degli anni '70: Brecker Brothers, David Sanborn, Eric Gale, Steve Khan, Richard Tee. Le basi per entrare a far parte del nascente 'smooth-jazz' c'erano tutte.
   Sunny Side Up è un disco fresco, godibile, ben curato, vedi ad esempio la cover di "Lovely Day" di Bill Withers. Nel disco compariva lo stesso Bob James al piano elettrico ma anche come compositore e arrangiatore, insieme a David Sanborn al sax, Eddie Daniels al flauto, Cornell Dupree ed Eric Gale come seconde chitarre ritmiche e le giovani vocalist, Gwen Guthrie e Patti Austin. 
   Il seguito fu registrare l'anno dopo Champagne, stilisticamente similare al precedente lavoro, ma ancora non abbastanza forte da suscitare l'interesse del pubblico. Doveva concretizzarsi una terza fatica discografica per togliersi qualche soddisfazione con la programmazione nelle radio di "Hawkeye", un brano tratto da With All My Love ed avere un certo successo commerciale. La curiosità è che tra i tre dischi pubblicati con la Tappan Zee, With All My Love è quello meno riuscito: la stessa "Hawkeye" ha un arrangiamento jazz-funk poco convincente. 
    Archiviata l'esperienza con la Tappan Zee che di lì a poco chiuse i battenti (gran parte dei musicisti che ne fecero parte passarono alla GRP), Longmire tornò a vivere a Cicinnati e continuò la sua carriera di comprimario nei dischi di altri jazzisti, ritrovandosi anche a metà degli anni '90 con l'amico organista Hank Marr (scomparso nel 2004) e suonando per locali in giro per l'Ohio.
   Il 05 Febbraio del 2018 il mancato barbiere Wilbert Longmire ci ha lasciato per sempre, ma non la sua musica. 

di : Gianfranco Ventrosini
                                                                                                                                       

  
   



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