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mercoledì 12 giugno 2019

IL TOCCO LIEVE DI AHMAD JAMAL: JAZZ, SOUL, FUNK, FENDER RHODES & ORCHESTRA

   I dischi di soul jazz bisogna considerarli per quel che sono, ovvero dei bei dischi dalle sonorità sofisticate ma di facile ascolto. Con i dovuti distinguo da disco a disco, perchè non tutti sono dei capolavori, sia ben chiaro. Gran parte dei jazzisti che negli anni '70 hanno virato verso questo genere di musica più commerciale, probabilmente anche per rifarsi dei mancati guadagni suonando jazz più per gli 'storici' che per le vendite dei loro dischi, era di alto livello. 
   Ahmad Jamal nella sua lunga carriera di pianista jazz, ha sempre preferito le sonorità calde e ariose del piano acustico, avendo un tocco sui tasti poco percussivo e molto melodico. In AHMAD JAMAL '73, il suo primo lavoro inciso per la 20th Century Records, c'è un Jamal alle prese con il Fender Rhodes (il piano elettrico per eccellenza). Armonizza e contrappunta con una semplicità, che forse altri suoi colleghi, sullo stesso strumento e nello stesso periodo non hanno saputo fare. Ad accompagnarlo ci sono i fiati, gli archi e le ritmiche dell'orchestra diretta da Richard Evans, che ha anche arrangiato tutti i brani e prodotto il disco insieme allo stesso Jamal.  
    La versione di The World Is A Ghetto (che l'anno prima schizzò nelle vette più alte delle classifiche americane di R'n'B e Pop grazie ai War che la composero e inserirono nel loro primo album omonimo) potrebbe essere uscito tranquillamente da un qualsiasi disco dei MFSB, così come Peace At Last, la traccia finale del disco, dove su una ritmica incalzante, Jamal intesse improvvisazioni sul tema.
  Children Of The Night, scritta originariamente da una delle coppie più attive del Philadelphia Sound (Linda Creed e Thom Bell) è un classico soul-mood.
  La cover di Superstition di Stevie Wonder, un brano funky per eccellenza, nelle mani di Ahmad Jamal assume un aspetto decisamente più jazzato, in linea con le sonorità elettriche prodotte nello stesso periodo dal collega Herbie Hancock.
   In Trilby (scritta da uno degli autori Motown legato ad alcuni successi di Stevie Wonder: Orlando Murden) la fanno da padroni i violini ed i cori con le mani di Jamal che scorrono veloci sui tasti regalando un brillante tappeto di note.
  Sustah, Sustah e Soul Girl sono due ballad e Jamal le interpreta più da comprimario, dando più spazio all'orchestra, anche se nella prima, l'intreccio sonoro diventa improvvisamente nel finale del brano, più 'funk'. 
  Che dire, il modo di suonare il piano di Ahmad Jamal era molto amato da Miles Davis. Fluido, estroso, ma senza fronzoli, tanto che qualche critico azzardò a definirlo il precursore del 'cool-jazz'. Nella sua lunga carriera artistica, Jamal ha quasi sempre prediletto suonare in trio acustico, infatti il suo periodo con il Fender Rhodes è durato poco più di una decina d'anni e questo suo disco del '73 rimane tuttora quello più riuscito.

a cura di : Gianfranco Ventrosini   

 

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