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martedì 5 novembre 2019

HUMMINGBIRD, OVVERO L'ANIMA SOUL DEL ROCK MADE IN ENGLAND

   Perlustrando nei sotterranei del rock britannico, dove le contaminazioni sonore con il soul, il funk ed il blues sono sempre state di casa, talvolta si scoprono rarità che sono arrivate all'orecchio di pochi eletti appassionati. In tal senso, gli anni '70 sono stati per la musica in generale quelli più interessanti per quanto riguarda la nascita di band o solisti che, anche se rimasti ai margini del vero successo commerciale, ci hanno regalato delle piccole chicche sonore di gran qualità. Gli 'Hummingbird' di Bobby Tench ne sono un valido esempio.
  Robert 'Bobby' Tench, sin dalla nascita del suo primo gruppo, i 'The Gass', nel '65, si è fatto notare in particolar modo per la sua voce grintosa ma al tempo stesso capace anche di toni più lievi. Predestinata per il miglior rock-blues suonato e cantato, girando per locali nel west-end londinese: il Rasputin's, il The Speackeasy o il The Flamingo Club. Ma Tench è stato anche per molti anni un richiestissimo sideman come chitarrista, compositore ed arrangiatore.
    Dal '74, anno del loro debutto discografico con la A&M Records fino al '77 quando poi il gruppo si è sciolto, Tench e soci, in parte fuoriusciti dal secondo Jeff Beck Group, ci hanno lasciato solo tre dischi con il loro sound che partendo da un elegante rock-blues di matrice tipicamente inglese, si è fatto contaminare dal soul, dal jazz e dal funk proveniente dagli USA. Ma solo il terzo album, confermando una certa maturità stilistica, è veramente di buon livello, godibile e molto più orientato al soul. 
   Già dal primo album il loro sound si perdeva in arrangiamenti più elettro-rock, facendo da base a canzoni piuttosto spente e melense, così pure la loro seconda uscita discografica.
    'DIAMOND NIGHTS' il loro terzo album, è di questo che stiamo parlando, è veramente un piccolo gioiello sonoro. 
    Il lato A si apre con un aspro funk dal titolo: God My "Led Boots" On. Subito dopo l'aria si fa più serena con la ballad Spirit. Il giro di accordi funky della chitarra ed i fiati messi ben in evidenza c'introducono Cryin For Love. Bellissima love-ballad soul-jazz è She Is My Lady, il brano migliore di tutto l'album. Si prosegue con la cover di uno dei cavalli di battaglia degli Earth, Wind & Fire scritta da Skip Scarborough, quella You Can't Hide Love che in tanti hanno interpretato in seguito, e qui forse sporcata un po' troppo dal synt di Max Middleton, tastierista che si è prestato per Jeff Beck, The Bee Gees, Peter Frampton e Chris Rea, tra gli altri, nonchè anche autore di ben tre brani di quest'album.
    Il lato B si apre con uno strumentale, Anaconda, dalle sonorità molto simili al primo jazz-rock/fusion. Madatcha, col tempo in levare un po' reggae ed un po' funky è uno dei due brani scritti da Roger Chapman, la voce leader dei Family, altra band inglese che ha cavalcato per un decennio tra i '60 e i '70 su sonorità rock, jazz-fusion e progressive. Torniamo ad un soul più marcato con Losing You (Ain't No Doubt About You), ma subito dopo Spread Your Wings ci riporta al philly-sound, e l'autore è ancora Chapman. 'DIAMOND NIGHTS' si conclude con lo strumentale Anna's Song dove il synt di Middleton la fa da padrone.
  Tra le curiosità di 'DIAMOND NIGHTS' acenniamo alla presenza in formazione del batterista di colore Bernard Purdie, che in questo album ha curato anche quasi tutti gli arrangiamenti degli archi e dei fiati, session man richiestissimo e che ha fatto parte anche degli Ubiquity di Roy Ayers. Altra curiosità è la presenza di Clive Chaman al basso, avvistato anche nel Jeff Beck Group e nei Brian Auger's Oblivion Express. Ed infine citiamo la presenza alle percussioni del brasiliano Airto Moreira la cui carriera si è spesso intrecciata con quella della moglie e cantante Flora Purim, sia in ambiti fusion che puramente brasiliani. Ultima chicca di questo album, poi non confermata nei solchi del disco, è che in un primo momento in sala d'incisione ci fosse anche lo stesso Jeff Beck a dare una mano a Tench e amici, poi repentinamente ritiratosi per proseguire i suoi progetti del momento.

di : Gianfranvco Ventrosini

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